«Non ho paura degli specchi… Vi era una sottile linea rossa che attraversava il mio torace lì dove era entrato un coltello adesso un ramo circonda la cicatrice e si porta dal braccio al cuore Un ramo coperto di verdi foglie dove appesa è l’uva e vi appare un uccello … Ho disegnato il mio torace con la cura riservata ad un manoscritto miniato Non mi vergogno più di fare l’amore. L’amore è una battaglia che posso vincere Ho il corpo di un guerriero che non uccide né ferisce Sul libro del mio corpo per sempre ho inciso un albero».
Deena Metzger
Questa splendida poesia è di Deena Metzger . Deena fu operata al seno a causa di un tumore. Quando lei visse questa esperienza non si usava ancora la ricostruzione. Oggi questa tecnica, praticata quando è possibile, è un aiuto indispensabile per una donna costretta all’amputazione. Deena parla della sua ferita. Ma anche di speranza e di bellezza. In questo momento in cui il corpo femminile è così brutalmente mercificato, artefatto, banalizzato, queste parole hanno un grande valore. E la foto di Deena è la più grande delle testimonianze.
il peso è troppo
deve dare
senza nulla in cambio
così come il pensiero
si dà...
in solitudine
con tutta la bravura
del suo eccesso.
I corpi caldi
splendono insieme
al buio
la mano si muove
verso il centro
della carne,
la pelle trema
di felicità
e l'anima viene
gioiosa fino agli occhi -
sì, sì,
questo è quel
che volevo,
ho sempre voluto,
ho sempre voluto,
tornare
al mio corpo
dove sono nato.